Un
tacitiano a Firenze
Francesco
Guicciardini perviene alla storiografia a partire dalla memoria delle vicende
di famiglia, di ceto e di governo cittadino. Come gli storici classici, come
Tacito che è il suo modello (l’unico storico citato nei Ricordi, e per
due volte), Guicciardini è un alto esponente del ceto politico che pratica
l’attività storiografica quale necessaria riflessione sulla politica e quasi
come prosecuzione della stessa. Un’altra analogia che lo accosta agli storici
pragmatici dell’antichità: egli produce l’opera più impegnativa e complessa, la
Storia d’Italia, nel momento dell’otium, del ritiro – non
precisamente volontario – dalla vita attiva, negli ultimi suoi anni. Erede di
una delle famiglie dell’élite fiorentina, di quelle che da generazioni
hanno familiarità con l’amministrazione, il governo, il potere, naturalmente
formato a una visione a un tempo comunale e oligarchica della politica, Guicciardini
incomincia con le Ricordanze una rassegna degli antenati che hanno
ricoperto cariche pubbliche: risale fino al 1300, ma trova il primo momento
rilevante nel tumulto dei Ciompi, che non a caso sarà anche il punto di
partenza delle Storie fiorentine. E la successiva Storia d’Italia
in tanto allarga il punto di vista all’intera penisola – per la prima volta in
un’opera storica – in quanto allo stesso autore è toccata la ventura di
svolgere un’azione di governo a più ampio raggio, sotto i due papi medicei.
Come
la storiografia pragmatica dell’età classica, anche quella di Guicciardini è esposizione
degli eventi politici diplomatici militari, delle res gestae che hanno come
protagoniste specialmente le élites dominanti e le grandi personalità.
Appartiene al genere classico delle historiae, cioè alla narrazione dei
tempi contemporanei, degli eventi di cui l’autore è stato testimone oculare o
ha avuto notizia di prima mano dalla generazione precedente. E Tacito piace a Guicciardini
perché è lo storico che analizza nel profondo la psicologia del potere, le
personalità dei regnanti e dei capi.
Pasquale Martino